Rigenerazione dei gas: una risorsa per l’ambiente e la comunità

La 2a e 3a generazione dei gas refrigeranti fluorurati ha dato un grande impulso all’eliminazione progressiva del degrado dello strato di ozono in alta atmosfera.

La 4a generazione HFO consente di raggiungere obiettivi prima impensabili per ridurre l’effetto serra misurato da GWP. La Rigenerazione degli HFC (e in futuro degli HFO/HFC) chiude il virtuoso cerchio della “economia circolare”, rendendo l’effetto serra attribuito ai gas refrigeranti sintetici uno sbiadito ricordo di un’epoca di progresso.

 

Il regolamento europeo sugli Fgas (gas fluorurati) 517/2014 del 2014  prevede che entro il 2030 produttori, importatori e distributori di gas refrigeranti fluorurati ad alto GWP dovranno cambiare strategia di mercato e lavorare sull’intero ciclo vitale dei gas utilizzati. Si tratta di un atto di responsabilità per ridurre l’uso degli HFC ad alto impatto sull’effetto serra e per educare gli stakeholder a rigenerare il gas esausto.

A cos'è dovuto l'effetto serra “diretto” misurato con il parametro “GWP” dei gas refrigeranti?

Semplice: quando una gas con effetto serra (esempio la CO2 ) viene rilasciato in aria, finché permane stabile in atmosfera, riflette una parte dei raggi UVA e UVB riscaldando l’atmosfera nel passare delle decine di anni.

Cosa accade se un sistema con compressori, tubi, radiatori non “perde” gas in atmosfera (impianto “ermetico”) ? Nulla. Nessun effetto serra.

Cosa accade al “fine vita di un refrigerante con effetto serra? La possibilità di riutilizzarlo garantisce che non sarà generato nessun tipo di inquinamento; ovviamente è un gesto di responsabilità controllare le fughe in aria.

È noto che oltre l’80% dell’effetto serra globale è guidato dal consumo di energia elettrica. Se il gas “esausto” non viene rigenerato in maniera adeguata e certificata, all’interno di  un apposito impianto abbastanza complesso, le prestazioni energetiche (ovvero la “classe energetica”) dell’impianto in funzione degradano repentinamente e “emettono” circa 400 gr di CO2 per ogni kWh assorbito dalla rete. L'obiettivo di una corretta rigenerazione che porta il vecchio gas a pari caratteristiche del nuovo (detto “vergine”) è dunque di impedire che il circolo virtuoso del riutilizzo del gas comporti maggiori consumi energetici.

 

Il processo di rigenerazione dei gas refrigeranti

Il gas refrigerante rigenerato è il risultato  di un processo tecnologico virtuoso, che riporta il gas esausto da scarto alla stessa composizione chimica e alle stesse performance della sostanza iniziale. Il procedimento svolto per ridare nuova vita ai gas refrigeranti parte dall’estrazione dei gas dagli impianti e prosegue con il  trasporto verso un centro di rigenerazione autorizzato, dove vengono ripuliti dagli agenti inquinanti. Una volta raggiunti gli standard tecnici AHRI 700 i gas rigenerati vengono etichettati per certificare il tipo di composizione raggiunta e infine sono immessi regolarmente sul mercato.

 

Quote aggiuntive e vantaggi di mercato

Fino al 2014 era possibile immettere nel territorio dell’UE qualsiasi quantità di gas refrigerante; dal 2015 è entrato in vigore il meccanismo delle quote, che ne ha cambiato il sistema di acquisto/vendita. Se prima era possibile acquistare e vendere tutto il refrigerante di cui il mercato aveva bisogno, dal 2015 le quote hanno posto dei limiti, stabiliti in base al GWP, il Global Warming Potential, ovvero il dato numerico che esprime il contributo all’effetto serra di un gas paragonato all’effetto in atmosfera della CO2.

L’entrata in vigore delle quote ha incentivato  l’importatore, il venditore o il produttore dei gas refrigeranti a preferire una maggiore vendita di gas a basso GWP, invece di una minore vendita di gas ad alto impatto ambientale. Per chi continua a sostenere il mercato dei gas ad alto GWP la Commissione Europea ha introdotto delle limitazioni alla vendita: nel momento in cui i gas devono varcare il confine è previsto un costo aggiuntivo al chilo per ogni tonnellata di CO2. Più un gas è inquinante, dunque, maggiore sarà la quota da pagare. Questo meccanismo ha comportato un aumento del valore del gas rigenerato, perché contrariamente agli Fgas, sui gas rigenerati i venditori pagano solo una quota, ovvero quella della prima volta che sono stati immessi sul mercato, anche se potranno essere usati e rigenerati più volte.

 

 

Il Registro elettronico per monitorare le immissioni dei gas sul mercato italiano

Monitorare le immissioni in commercio, le assegnazioni delle quote e i trasferimenti dei gas refrigeranti permette di avere un quadro chiaro sulla tracciabilità di mercato e sulla buona condotta dei venditori e importatori; la Commissione europea ha aperto un un registro elettronico simile ad una banca dati che conserva traccia di:

  • assegnazione di quote HFC;
  • trasferimento di quote HFC a produttori, importatori o imprese;
  • dichiarazioni alla riserva dei nuovi operatori;
  • produttori, importatori e imprese che forniscono HFC nei settori esenti;
  • importatori di prodotti e apparecchiature precaricate.

A questo registro elettronico devono essere iscritti tutti i produttori, gli importatori e le imprese, ad eccezione dei produttori e importatori che immettono meno di 100 tonnellate di CO2e di HFC o miscele in commercio in Europa nel corso di un anno.

In che modo i gas refrigeranti rigenerati migliorano le performance degli impianti?

I vantaggi dell'uso dei gas rigenerati negli impianti termodinamici comporta diversi vantaggi: dalla riduzione dei consumi, alla limitazione degli investimenti, fino al prolungamento della vita dell'impianto e il mantenimento dei tradizionali standard di  funzionamento. Quando in un impianto si aggiunge del gas rigenerato, la composizione media del gas nel circuito resta invariata oppure, nel caso il gas contenuto sia fuori specifica, migliora grazie all’addizione di gas refrigerante conforme agli standard qualitativi AHRI-700-201

I servizi di General Gas rispondono alle diverse esigenze dei produttori di rifiuti, che hanno apprezzato la nostra idea e il sostegno al modello dell’economia circolare dei gas refrigeranti. Collaboriamo con i manutentori per la conservazione delle macchine, ai quali forniamo le nostre bombole in cui inseriamo il gas rigenerato che immettiamo nuovamente negli impianti in cambio di incentivi. Ciò per noi ha oggi non solo un valore economico, ma rappresenta una scelta di campo in difesa dell’ambiente.

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